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Gardasil, vaccino anti papillomavirus: efficacia


Gardasil è un vaccino quadrivalente ricombinante non infettante preparato da particelle simili al virus ( VLPs ) dalla proteina capsidica maggiore L1 del papillomavirus umano ( HPV ) tipi 6, 11, 16 e 18 altamente purificate.
Le VLPs non contengono DNA virale, non possono infettare le cellule, riprodursi o causare malattia.
L’HPV infetta soltanto l’uomo, ma gli studi sugli animali con papillomavirus analoghi suggeriscono che l’efficacia dei vaccini L1 VLP sia mediata dallo sviluppo di una risposta immune di tipo umorale.
Dei tipi HPV contenuti nel vaccino:

• L’HPV 16 e 18 sono responsabili di circa il 70% dei casi di displasia del collo dell’utero di alto grado ( CIN 2/3 ) e di adenocarcinoma in situ ( AIS ), e di circa il 70% dei casi di displasia della vulva di alto grado ( VIN 2/3 ) nelle giovani donne in premenopausa. HPV 16 e 18 sono anche responsabili della maggioranza delle lesioni squamose di alto grado della vagina ( VaIN 2/3 ). Altri tipi di HPV non contenuti nel vaccino sono responsabili del restante 20-30% dei casi di CIN 2/3, VIN 2/3 e VaIN 2/3. CIN 3 è considerato un precursore diretto del carcinoma invasivo del collo dell’utero. VIN 3 è un importante fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma della vulva nelle giovani donne in premenopausa infettate dai tipi di HPV oncogeni.

• L’HPV 6 e 11 sono responsabili di circa il 90% dei casi di condilomi genitali.

• L’HPV 6, 11, 16 e 18 sono responsabili per una quota variabile dal 35 al 50% di CIN1 o displasia di basso grado del collo dell’utero.

L’efficacia del Gardasil è stata valutata in 4 studi clinici di Fase II e III, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo che includevano un totale di 20.541 donne di età compresa tra 16 e 26 anni che sono state arruolate e vaccinate senza effettuare uno screening preliminare per la presenza di una infezione da HPV.
Gli endpoint di efficacia primaria includevano le lesioni della vulva e della vagina ( condilomi genitali, VIN, VaIN ) correlati all’HPV tipi 6, 11, 16 o 18 e il CIN di qualunque grado ( Protocollo 013, Future I ), il CIN 2/3 e l’adenocarcinoma in situ ( AIS ) correlati all’HPV 16 o 18 ( Protocollo 015, FUTURE II ), l’infezione persistente correlata all’HPV di tipo 6, 11, 16 e 18 ( Protocollo 007 ) e l’infezione persistente correlata all’HPV 16 ( Protocollo 005 ). Come marker clinico surrogato del carcinoma del collo dell’utero è stata utilizzata negli studi clinici la Neoplasia Intraepiteliale Cervicale ( CIN ) di grado 2/3 ( displasia di grado da moderato ad alto ).
Efficacia della profilassi

Le analisi primarie di efficacia sono state effettuate nella popolazione per protocollo ( PPE Perprotocol Efficacy ) ( n = tutte e 3 le vaccinazioni entro 1 anno dall’arruolamento, nessuna deviazione maggiore dal protocollo di studio e naïve nei confronti dei relativi tipi di HPV prima della dose 1 e fino ad 1 mese dopo la dose 3 ( Mese 7 ) ). L’efficacia è stata misurata a partire dalla visita al mese 7.
Complessivamente il 73% dei soggetti erano naïve ( negativi alla PCR e sieronegativi ) per tutti e 4 i tipi di HPV.

Efficacia nei soggetti naïve ai tipi HPV contenuti nel vaccino

L’efficacia di Gardasil contro CIN ( 1, 2, 3 ) o AIS correlati all’HPV di tipo 6-, 11-, 16-, 18-, è stata del 100% nel Protocollo 013 dove era un endpoint primario e del 95,2% nei protocolli combinati insieme.

L’efficacia di Gardasil contro le CIN 1 correlate all’HPV 6, 11, 16 e 18 è stata del 100% nel Protocollo 013 e nell’analisi combinata è stata del 93,1%.

In un’analisi integrata ( Protocolli 007, 013, 015 ), l’efficacia di Gardasil contro le lesioni della vulva di alto grado ( VIN 2/3 ) correlate all’HPV tipi 6, 11, 16 o 18 è stata del 100%.

L’efficacia del vaccino contro le lesioni vaginali di alto grado ( VaIN 2/3 ) non ha raggiunto una significatività statistica. In tutto vi sono stati 8 casi di VIN 2/3 e 5 casi di VaIN 2/3, tutti osservati nel gruppo placebo.

Sulla base di una definizione a 12 mesi di infezione persistente ( ad esempio almeno 2 campioni positivi nell’arco di un intervallo minimo di 12 mesi ), l’efficacia contro l’infezione persistente da HPV 16 è stata del 93,3% nel Protocollo 005. Nel Protocollo 007, l’efficacia di Gardasil contro l’infezione persistente da HPV 16 o 18 è stata del 100%. Vi sono stati sei casi di infezione persistente da HPV 16 e due casi di infezione persistente da HPV 18 tutti nel gruppo placebo.

Efficacia nei soggetti con infezione in corso o prima dell’infezione

Non vi è stata evidenza di protezione dalla patologia causata dai tipi di HPV per i quali i soggetti erano positivi alla PCR e/o sieropositivi al basale. Tuttavia, gli individui che erano stati già infettati con uno o più tipi di HPV contenuti nel vaccino prima della vaccinazione sono risultati protetti dalla patologia clinica causata dagli altri tipi di HPV contenuti nel vaccino.

Fonte: EMEA, 2006

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