Con grandi ondate di infezione guidate dalla variante B.1.1.529 ( Omicron ) di SARS-CoV-2, insieme all'evidenza di un'immunità calante dopo la dose di richiamo del vaccino contro la malattia da coronavirus 2019 ( COVID-19 ), diversi Paesi hanno iniziato a somministrare alle persone a rischio una quarta dose di vaccino.
Per valutare l'efficacia precoce di una quarta dose del vaccino BNT162b2 ( Comirnaty; Pfizer-BioNTech ) per la prevenzione degli esiti correlati a COVID-19 sono stati analizzati i dati registrati dalla più grande organizzazione sanitaria in Israele dal 3 gennaio al 18 febbraio 2022.
È stata valutata l'efficacia relativa di una quarta dose di vaccino rispetto a quella di una terza dose somministrata almeno 4 mesi prima tra persone di età pari o superiore a 60 anni.
Sono stati confrontati gli esiti nelle persone che avevano ricevuto una quarta dose con quelli nelle persone che non l'avevano fatta, confrontando individualmente le persone di questi due gruppi rispetto a molteplici variabili sociodemografiche e cliniche.
È stata eseguita un'analisi di sensitività con l'uso della regressione parametrica di Poisson.
L'analisi primaria ha incluso 182.122 coppie abbinate. L'efficacia relativa del vaccino nei giorni da 7 a 30 dopo la quarta dose è stata stimata al 45% contro l'infezione da SARS-CoV-2 confermata da reazione a catena della polimerasi, 55% contro COVID-19 sintomatico, 68% contro ricoveri correlati a COVID-19, 62% contro COVID-19 grave e 74% contro la morte correlata a COVID-19.
Le stime corrispondenti nei giorni da 14 a 30 dopo la quarta dose sono state 52%, 61%, 72%, 64% e 76%.
Nei giorni da 7 a 30 dopo una quarta dose di vaccino, la differenza nel rischio assoluto ( 3 dosi versus 4 dosi ) è stata di 180.1 casi ogni 100.000 persone per il ricovero correlato a COVID-19 e 68.8 casi per 100.000 persone per COVID-19 grave.
Nelle analisi di sensibilità, le stime dell'efficacia relativa contro l'infezione documentata sono state simili a quelle dell'analisi primaria.
Una quarta dose del vaccino BNT162b2 è risultata efficace nel ridurre il rischio a breve termine di esiti correlati a COVID-19 tra le persone che avevano ricevuto una terza dose almeno 4 mesi prima. ( Xagena2022 )
Magen O et al, N Engl J Med 2022; 386: 1603-1614
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