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Zostavax, vaccino contro il fuoco di Sant’Antonio


Zostavax è un vaccino, il cui principio attivo è il virus attenuato ( indebolito ) della varicella-zoster, che trova impiego nella vaccinazione delle persone a partire dai 50 anni di età, per prevenire l'herpes zoster ( anche conosciuto come zoster o fuoco di Sant'Antonio ) e il dolore prolungato ai nervi che segue la malattia ( nevralgia post-herpetica ).

Il vaccino è disponibile sotto forma di polvere e solvente da ricostituire in una soluzione per iniezione.
Zostavax è somministrato in una dose singola con iniezione sottocutanea o intramuscolare, preferibilmente nell'area della spalla. Nei pazienti con problemi di emorragia il vaccino dovrebbe essere somministrato con un'iniezione sottocutanea.

L’herpes zoster, o fuoco di Sant’Antonio, è una malattia causata dal riattivarsi del virus della varicella-zoster, lo stesso virus che provoca la varicella.
Il fuoco di Sant’Antonio si sviluppa nelle persone che hanno contratto la varicella in precedenza, generalmente da bambini.
Dopo la varicella, il virus resta nell’organismo, nel sistema nervoso, in uno stato di assopimento ( inattività ). A volte, dopo molti anni e per ragioni che non sono ancora del tutto chiare, il virus ridiviene attivo e il paziente sviluppa il fuoco di Sant’Antonio, una eruzione dolorosa e con vesciche tipicamente localizzate in una zona delimitata del corpo. L’eruzione dura di solito alcune settimane e può essere seguita da un dolore lungo e persistente ( nevralgia post herpetica ) nell’area interessata.
Il rischio di sviluppare il fuoco di Sant’Antonio aumenta con l'età e sembra essere connesso con l’abbassamento delle difese immunitarie contro il virus della varicella-zoster.
Zostavax è un vaccino che ha mostrato di aumentare il livello dell’immunità specifica, proteggendo contro il fuoco di Sant’Antonio e contro il dolore a esso associato.

Lo studio principale su Zostavax ha messo a confronto il vaccino con placebo su circa 39.000 pazienti di età compresa tra 59 e 99 anni. Lo studio è stato condotto in doppio cieco ( né il medico né il paziente erano a conoscenza del trattamento somministrato ).
I pazienti sono stati seguiti per un periodo da due fino a quattro anni e mezzo dopo la vaccinazione.
Il principale criterio di efficacia si basava sul numero di persone che avevano sviluppato il fuoco di Sant’Antonio e dolori post-herpetici.
Due ulteriori studi hanno esaminato Zostavax su più di 1.000 pazienti dai 50 anni in su, 389 dei quali di età compresa tra 50 e 59 anni. Gli studi verificavano la capacità del vaccino di stimolare la produzione di anticorpi contro il virus della varicella zoster nel sangue, quattro settimane dopo l’iniezione.

Zostavax è risultato più efficace del placebo nella prevenzione del fuoco di Sant’Antonio. Dopo la vaccinazione con Zostavax hanno sviluppato il fuoco di Sant’Antonio meno persone che con il placebo: 315 dei 19.254 pazienti a cui è stato iniettato Zostavax hanno sviluppato il fuoco di Sant’Antonio nel corso dello studio, rispetto alle 642 delle 19.247 persone cui era stato somministrato un placebo.
Zostavax si è anche dimostrato più efficace del placebo nella prevenzione della nevralgia post-herpetica: 27 pazienti trattati con Zostavax hanno sofferto di tale nevralgia, rispetto agli 80 del gruppo del placebo.
I due studi ulteriori hanno evidenziato che, quattro settimane dopo la vaccinazione, i pazienti vaccinati con Zostavax avevano un livello di anticorpi contro il virus della varicella-zoster nel sangue da due a tre volte superiore. L’effetto è stato osservato sia in pazienti di età compresa tra 50 e 59 anni sia in quelli di età superiore.

Gli effetti indesiderati più comuni di Zostavax osservati negli studi sono reazioni in corrispondenza del punto d’iniezione ( arrossamento, dolore, gonfiore, prurito, sensazione di calore e irritazione ), mal di testa e dolore al braccio o alla gamba.
La maggior parte di questi effetti era di lieve entità.

Zostavax non deve essere somministrato a soggetti ipersensibili ( allergici ) a uno qualsiasi dei componenti del vaccino o a una qualsiasi delle sostanze che si trovano in tracce ( quantità piccolissime ) nel vaccino, come Neomicina ( un antibiotico ).
Il vaccino non deve essere somministrato a persone con problemi a carico del sistema immunitario, sia nei casi di malattie quali leucemia, linfoma o sindrome da immunodeficienza acquisita ( AIDS ) oppure perché stanno assumendo farmaci che agiscono sul sistema immunitario.
Inoltre, non deve essere usato in pazienti con una tubercolosi attiva non trattata o nelle donne in gravidanza.

Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha deciso che i benefici di Zostavax sono superiori ai rischi. ( Xagena2016 )

Fonte: EMA, 2016

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