Ingredienti attivi e inattivi nei farmaci: perché la differenza conta

Quando prendi un farmaco, pensi che l’unico elemento importante sia l’ingrediente che cura il tuo mal di testa, la pressione alta o l’infezione. Ma cosa c’è dentro quella pastiglia o quel liquido, oltre all’ingrediente attivo? La verità è che la maggior parte di un farmaco - spesso più del 90% - è fatta di sostanze che non fanno niente per la tua malattia. Queste sono gli ingredienti inattivi, o eccipienti. Eppure, non sono affatto inutili. Anzi, la loro presenza può decidere se il farmaco funziona bene, se ti fa star male, o se addirittura ti fa male.

Cosa sono gli ingredienti attivi?

Gli ingredienti attivi sono le sostanze che agiscono direttamente sul tuo corpo per curare, alleviare o prevenire una malattia. Sono loro che interagiscono con i tuoi enzimi, i recettori cellulari, o i batteri. Ad esempio, l’acetaminofene in Tylenol blocca i segnali del dolore al cervello. L’ibuprofene in Advil riduce l’infiammazione. L’atorvastatina in Lipitor abbassa il colesterolo. Senza questi componenti, il farmaco non avrebbe alcun effetto terapeutico.

Per essere approvati, gli ingredienti attivi devono superare anni di studi clinici, test su migliaia di persone, e dimostrare chiaramente di essere sicuri ed efficaci. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e la FDA negli Stati Uniti richiedono prove rigorose prima di autorizzarli. Eppure, non tutti i farmaci con lo stesso ingrediente attivo funzionano allo stesso modo. Perché? Perché gli ingredienti inattivi cambiano tutto.

Cosa fanno gli ingredienti inattivi?

Gli ingredienti inattivi non curano niente. Ma fanno tante altre cose fondamentali. Senza di loro, molti farmaci non potrebbero esistere. Ecco cosa fanno:

  • Compattano: se un ingrediente attivo è presente in quantità microscopiche (es. 5 mg), serve un riempitivo come il lattosio o la cellulosa microcristallina per dare forma alla compressa. Senza questi, la pastiglia sarebbe troppo piccola per essere manipolata.
  • Legano: sostanze come la gelatina o l’acacia tengono insieme gli ingredienti, così la compressa non si sfalda prima di essere ingerita.
  • Lubrificano: il stearato di magnesio impedisce che i componenti si attacchino alle macchine durante la produzione. Senza di esso, le linee di produzione si bloccano.
  • Proteggono: i conservanti come i parabeni impediscono la crescita di batteri o funghi nella soluzione. Senza di loro, un antibiotico in gocce potrebbe diventare pericoloso.
  • Facilitano l’assorbimento: alcuni eccipienti, come i surfattanti, aiutano l’ingrediente attivo a passare attraverso la parete intestinale. Nel caso del fenofibrato, una nuova formulazione con surfattanti ha aumentato l’assorbimento del 35%.
  • Migliorano il gusto e l’aspetto: coloranti e aromi rendono i farmaci più accettabili, specialmente per i bambini. Una compressa con sapore di arancia è più facile da prendere di una con sapore di metallo.

Questi ingredienti sono stati usati per decenni senza problemi. Ma negli ultimi anni, la scienza ha scoperto qualcosa di sorprendente.

Non sono davvero "inattivi"

Un grande studio pubblicato nel 2021 da ricercatori dell’Università della California e di Novartis ha esaminato 639 ingredienti inattivi già approvati dalla FDA. Hanno testato questi composti contro oltre 3.000 proteine umane coinvolte nella salute e nelle malattie. Risultato? Circa il 14% degli ingredienti inattivi - quelli che tutti consideravano "inerti" - hanno mostrato una attività biologica reale.

Per esempio, il D&C Red 7 calcium lake, un colorante rosso usato in molti sciroppi, ha legato a recettori cellulari coinvolti nell’infiammazione. Il propyl gallate, un antiossidante usato come conservante, ha interagito con enzimi legati al metabolismo del fegato. Questo non significa che questi ingredienti siano pericolosi. Ma significa che non sono "inerti". Possono influenzare il tuo corpo, anche se non sono l’ingrediente principale.

Per questo motivo, l’FDA ha lanciato nel 2022 l’Excipient Safety Initiative, un programma da 4,2 milioni di dollari per studiare meglio questi componenti. Ora, per farmaci assunti a lungo termine - come quelli per l’ipertensione o il diabete - gli esperti richiedono test aggiuntivi sugli eccipienti. Alcune aziende farmaceutiche hanno già iniziato a usare l’intelligenza artificiale per prevedere le interazioni tra eccipienti e proteine umane prima di produrre un nuovo farmaco.

Due bottiglie di farmaci su un bancone da farmacia in stile Art Deco, con motivi molecolari e raggi solari.

Perché dovresti preoccuparti?

Se non hai allergie o intolleranze, probabilmente non hai mai pensato agli ingredienti inattivi. Ma se hai una condizione specifica, possono diventare un problema serio.

  • Lattosio: circa il 65% della popolazione mondiale è intollerante al lattosio. Se prendi un farmaco che lo contiene - e molte compresse lo contengono - puoi avere gonfiore, diarrea o dolori addominali.
  • Glutine: anche se non è un ingrediente comune, alcuni amidi usati come riempitivi possono derivare da grano. Per chi ha la malattia celiaca, anche una piccola quantità può danneggiare l’intestino.
  • Solfiti: usati come conservanti in iniezioni e spray nasali, possono scatenare attacchi d’asma in persone sensibili. Circa l’8% della popolazione ha questa sensibilità.
  • Dye e coloranti: alcuni coloranti artificiali sono stati collegati a reazioni cutanee o iperattività nei bambini.

Un’indagine del 2022 ha rivelato che il 22% dei cambi di farmaco effettuati dai farmacisti non era per motivi di efficacia, ma perché il paziente aveva una reazione agli ingredienti inattivi. In pratica: molte persone pensano di essere allergiche al farmaco, ma in realtà sono allergiche al colorante o al riempitivo.

Come leggere l’etichetta

Per proteggerti, devi sapere cosa leggere.

Nelle confezioni dei farmaci da banco, la legge richiede che vengano elencati tutti gli ingredienti - attivi e inattivi - sul retro o sul lato della scatola. Per i farmaci da prescrizione, l’elenco completo è nel foglietto illustrativo. Non ignorarlo.

Se hai un’intolleranza nota, cerca questi nomi comuni:

  • Lattosio - presente in oltre il 60% delle compresse
  • Amido di mais o frumento - potrebbe contenere glutine
  • Propilenglicole - usato in sciroppi e iniezioni
  • Alcool etilico - presente in alcuni sciroppi e gocce
  • Solfiti - spesso indicati come "E220" o "biossido di zolfo"

Se non trovi l’elenco, chiedi al farmacista. Può aiutarti a trovare una versione senza l’ingrediente problematico. Molti farmaci hanno versioni "free-from" - senza lattosio, senza glutine, senza coloranti.

Figura umana circondata da simboli biologici collegati a ingredienti inattivi in stile Art Deco lussuoso.

Perché i farmaci generici non sono sempre uguali

Quando un farmaco di marca scade, altre aziende possono produrre la stessa sostanza attiva a un prezzo più basso. Questi sono i farmaci generici. E qui arriva il punto cruciale: l’ingrediente attivo è identico. Ma gli ingredienti inattivi possono essere completamente diversi.

Un generico di ibuprofene potrebbe usare un altro riempitivo, un altro rivestimento, o un altro conservante. Queste differenze possono cambiare la velocità con cui il farmaco viene assorbito. Per esempio, un generico potrebbe essere assorbito più lentamente, e quindi non alleviare il dolore altrettanto velocemente. Oppure, potrebbe contenere un colorante che ti fa venire il prurito.

Questo non significa che i generici siano peggiori. Ma significa che non sono tutti uguali. Se un generico ti fa star male, non è perché non funziona. È perché gli ingredienti inattivi non ti vanno bene. Parlane con il tuo medico o il tuo farmacista. Potrebbero suggerirti un altro generico - o persino il farmaco di marca - se la differenza è clinica.

Il futuro dei farmaci

La scienza sta cambiando il modo in cui vediamo gli ingredienti inattivi. Non sono più "riempitivi inerti". Sono componenti attivi di un sistema complesso. Alcuni ricercatori suggeriscono di smettere di chiamarli "inattivi" e di usarne invece un termine più preciso, come "componenti di formulazione" o "modulatori di biodisponibilità".

Il prossimo passo? Farmaci personalizzati. Immagina un farmaco per il dolore che non contiene lattosio, né coloranti, né solfiti - progettato per te, in base alle tue intolleranze e al tuo metabolismo. Già oggi, alcune cliniche in Europa e negli Stati Uniti offrono questa opzione per pazienti con reazioni multiple ai farmaci.

La prossima volta che prendi una compressa, ricorda: non è solo l’ingrediente attivo che conta. È l’intero insieme. E se qualcosa non ti va bene, non è "tutta colpa tua". Potrebbe essere solo un ingrediente inattivo che non ti si adatta.

Gli ingredienti inattivi possono causare effetti collaterali?

Sì. Anche se non sono progettati per agire sul corpo, alcuni ingredienti inattivi possono causare reazioni avverse in persone sensibili. Esempi comuni includono lattosio (causa gonfiore e diarrea), glutine (problemi per chi ha la celiachia), solfiti (possono scatenare attacchi d’asma) e coloranti artificiali (possono provocare prurito o reazioni cutanee). Circa lo 0,5% di tutti gli effetti collaterali segnalati alle autorità sanitarie sono attribuiti agli ingredienti inattivi.

Come posso sapere se un farmaco contiene lattosio?

Controlla l’elenco degli ingredienti sul foglietto illustrativo o sulla confezione. Cerca le parole "lattosio", "lattosio monoidrato" o "lactose". Se non è chiaro, chiedi al farmacista. Molti farmaci hanno versioni "senza lattosio" o "lactose-free", spesso indicate con un simbolo o una dicitura sulla confezione.

I farmaci generici sono uguali a quelli di marca?

L’ingrediente attivo è identico, ma gli ingredienti inattivi possono essere diversi. Questo può influenzare la velocità di assorbimento, il sapore, o la tollerabilità. Se un generico ti fa star male, non significa che non funziona. Potrebbe semplicemente contenere un eccipiente che non ti va bene. Prova un altro marchio o chiedi al tuo medico se puoi tornare al farmaco di marca.

Gli ingredienti inattivi sono sicuri?

Sì, per la maggior parte delle persone e nelle dosi previste. Le sostanze usate come eccipienti devono essere classificate come "generalmente riconosciute come sicure" (GRAS) dall’AIFA e dalla FDA. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che alcuni di questi ingredienti possono interagire con proteine umane, anche se in modo lieve. Per questo motivo, ora si stanno facendo test più approfonditi, specialmente per farmaci assunti a lungo termine.

Cosa devo fare se ho una reazione a un farmaco?

Non smettere di prendere il farmaco senza consultare il medico. Ma annota i sintomi, la data e il nome del farmaco. Controlla l’elenco degli ingredienti e cerca sostanze che potresti essere intollerante. Poi parla con il tuo farmacista: può aiutarti a trovare un’alternativa senza l’ingrediente problematico. Spesso esistono versioni più adatte, anche se non sono le più economiche.